venerdì 13 dicembre 2013

“E” e/o “o” (2)

In una certa catena di librerie è in corso una promozione prenatalizia che funziona così:


Ora, che vuol dire? Immagino che intendano che per ogni 20 euro di spesa si riceve una splendida cartolina, anche se non è quello che c'è scritto.

E spero che nessuno sia così pignuolo da andare alla cassa a ricordare che anche 0 è un multiplo di 20 e a pretendere una cartolina. (Per la cronaca, il regolamento del concorso è più chiaro su questo punto, ma contiene perle di buon italiano e ineccepibile uso della punteggiatura come «Tutte le cartoline concorso del tipo gratta&vinci, saranno esteriormente identiche ed indistinguibili tra loro e la patina argentata che ricopre l’indicazione della eventuale vincita o non, sarà tale da non consentire la lettura, nemmeno in trasparenza, delle diciture sottostanti».)

Ma la cosa più bella, ovviamente, è l’ennesimo “e/o” messo a casaccio (anche se non si raggiunge l'eccellenza dell’importo “inferiore e/o superiore al dovuto”).