mercoledì 3 agosto 2016

Tre ordini di grandezza

La versione in rete della Stampa di un paio di giorni fa ha un pezzo, a firma di Marco Menduni, sugli immigrati, per lo più sudamericani, che lavorano a Torino e a Milano e nel fine settimana si organizzano per andare al mare, raggiungendo prima dell'alba un tratto di spiaggia libera a Laigueglia, in provincia di Savona.
L'interesse del pignuolo, in tutto ciò, è nel tipico caso di innumeracy (innumeratezza? anumerismo?) del giornalista. Menduni descrive il tratto di spiaggia di cui si parla: «Un fronte di 230 metri per uno sviluppo medio di 20 tra il muro della passeggiata e la riva». Perfetto, poteva benissimo fermarsi qui; invece si caccia in trappola da solo: «Quasi 5 chilometri quadrati dove, alla domenica, arrivano ad ammassarsi anche duemila persone».
Ovviamente, visto che un chilometro quadrato è un quadrato di un chilometro di lato, difficilmente ce n'entra anche uno solo in quella spiaggia; figuriamoci poi cinque.
L'errore è nell'ovvia confusione per cui un chilometro quadrato sarebbe uguale a mille metri quadrati. Speravo, ingenuamente, che non ci cascasse più nessuno.