lunedì 29 novembre 2010

La debolezza della crittografia

Se volete un trattamento semplice ma rigoroso, leggibile ma impeccabile della crittografia moderna e in particolare della crittografia a chiave pubblica, fate qualsiasi cosa ma non leggete il ridicolo articolo La forza della crittografia comparso sulla Repubblica in rete con la scusa di parlare dei Wikileaks.

Giusto per avere un'idea di che cosa vi aspetta, sappiate che se per decrittare qualcosa usate un metodo basato sulla forza bruta, “la variante cruciale qui diventa il tempo a disposizione per farlo, calcolato in anni luce informatici”.

Per il resto si cita Dan Brown, si esprimono poche idee ma molto ben confuse sulla chiave pubblica e quella privata, e altre amenità.

martedì 23 novembre 2010

La SIAE e le frutterie

Stavo leggendo le norme che disciplinano le fotocopie (anzi, la reprografia) delle opere coperte da diritto d'autore, nella relativa pagina di F.A.Q. della SIAE. Vi si spiega che il limite, sia pure a pagamento, è del 15% per uso personale, e si esamina in dettaglio che cosa devono fare le copisterie, le biblioteche etc.

Dopodiché si arriva a un punto enigmatico:
Esercizi che non fotocopiano i testi.  
Come dovranno comportarsi gli esercizi commerciali che non svolgono attività di fotocopiatura dei testi? 
Non dovranno compiere alcuna formalità. La loro attività potrà comunque essere sottoposta alle verifiche e ai controlli previsti dalla Legge.
Cioè? I fruttivendoli non devono spacciare cocaina?

lunedì 1 novembre 2010

Roma capitale del Photoshop

Da qualche tempo a Roma si vedono (per qualche motivo, soprattutto dentro le stazioni della metropolitana) alcuni manifesti che magnificano il nuovo status di “Roma Capitale” in cui si è trasformato da qualche settimana il comune di Roma, in base a una nuova legge che dovrebbe assicurare “più poteri, più risorse, più autonomia di gestione”. Può pure essere, per quel che ne so.
Questi manifesti, nello specifico, vorrebbero mostrare le meraviglie artistiche e naturali di Roma. Uno in particolare - che riproduco qui - mostra il Pantheon in un'ora incerta della prima mattinata o della sera incipiente vantando “Il più grande patrimonio storico artistico al mondo. Appartiene a te” (cliccate per ingrandire; l'originale è qui).


Vedendo la foto si ha una generica sensazione di uncanny valley, e sulle prime ci si chiede il perché. Sarà l'ora misteriosa, il fascino della luce che sembra venire da varie parti simultaneamente? Sarà l'assoluta assenza di persone, veicoli, oggetti? Sarà il fatto che ci sono quattro colonne esattamente uguali...? I romani non scherzavano quanto a grandi opere, e il Pantheon è un capolavoro di ingegneria ineguagliato per molti secoli, ma quattro colonne identiche? Comprese le crepe e le irregolarità? E le scritte fantasma sopra le colonne? E le finestre ripetute più volte del palazzo sulla destra? E il tetto impossibile dell'edificio in fondo a sinistra? E il comignolo volante in alto a destra?

(Se non avete presente il Pantheon, vi assicuro che quasi qualsiasi foto trovata a caso in rete rende l'idea meglio di questa immagine artefatta indegna di Second Life.)

Evidentemente 'sto patrimonio artistico non è un gran che, se per renderlo degno di un manifesto pubblicitario richiede una buona dose di (pessimo) Photoshop.