giovedì 25 ottobre 2007

Non drammatizziamo... (2)

Ancora qualche nota sparsa sui titoli italiani di libri o film che non sono traduzioni letterali:
  • Per quanto riguarda il cinema, forse la tendenza a reinventare completamente i titoli si va un po' modificando: tutti i titoli che menziona Marco D'Eramo nell'articolo già citato (come All of me che diventa Ho sposato un fantasma; The Ambassador "tradotto" come I guerrieri del vento etc.) sono precedenti al 1985. La tendenza attuale è di lasciare spesso i titoli originali, con al più l'aggiunta di un sottotitolo che traduce o commenta il vero titolo, come in Waitress - Ricette d'amore. Una sotto-tendenza è quella di semplificare il titolo, pur lasciandolo in inglese, spesso omettendo gli articoli (suona più inglese? più efficace?): The Fast and the Furious è diventato Fast and Furious, Matrix in origine è The Matrix e così via. Il predecessore più illustre è naturalmente The Shining.
  • Quanto ai libri, non è infrequente il caso di traduzioni diverse - o riedizioni della stessa traduzione - con titoli diversi. Qualche volta i titoli successivi tendono ad avvicinarsi a quello originale, ma non è detto; di fatto, spesso tendono verso il titolo dell'eventuale film che nel frattempo ne è stato tratto. The Body Snatchers di Jack Finney - di cui è uscita in questi giorni in Italia la quarta trasposizione cinematografica con il titolo di Invasion (vedi sopra) - è passato per i titoli di Gli invasati e (ovviamente) L'invasione degli ultracorpi; The Long Saturday Night di Charles Williams, dopo essere stato Morire d'amore è diventato Finalmente domenica!; e The Shining di Stephen King, prima di diventare Shining, è stato Una splendida festa di morte.

venerdì 19 ottobre 2007

Non drammatizziamo...

Ancora a proposito di traduzioni: segnalo l'articolo di Marco D'Eramo sul manifesto a proposito dei frequenti casi di titoli italiani di libri e film che non hanno niente a che fare col titolo originale. Un esempio per tutti, tra quelli non riportati nell'articolo, il Domicile conjugal di Truffaut, che in Italia è notoriamente diventato Non drammatizziamo... è solo questione di corna.

Addenda: Dopo una settimana dalla pubblicazione, gli articoli sul sito del manifesto non sono più liberamente accessibili. Vedrò di trovare altrove una copia dell'articolo di D'Eramo.

domenica 14 ottobre 2007

Il pozzo delle trame perdute

Stavolta faccio un po' di spudorata auto-promozione o, meglio, promozione a un libro con il quale ho a che fare.
I primi di novembre uscirà Il pozzo delle trame perdute di Jasper Fforde, pubblicato dalla Marcos y Marcos e di cui il sottoscritto ha curato la traduzione.



La pagina della casa editrice illustra il libro, e gli altri dello stesso autore, molto meglio di come potrei fare io. Aggiungo solo che è così divertente che, nonostante io abbia passato vari mesi piacevoli immerso nel testo e nella resa dei non pochi giochi di parole e invenzioni linguistiche, ancora durante l'ennesima revisione e durante la rilettura delle bozze mi ritrovavo a ridere per qualche battuta!

Buona lettura.

P.S. Qui potete leggere una mia nota del traduttore a proposito del primo dei romanzi di Fforde, Il caso Jane Eyre, che mi era stata chiesta dalla bella rivista in rete, appunto, "La nota del traduttore".

lunedì 8 ottobre 2007

La detrattinizzazione dell'inglese

Solo due righe per segnalare un articolo sul New York Times di ieri, sulla progressiva scomparsa in inglese del trattino all'interno delle parole composte, anzi del "nearly-departed seldom-understood soon-to-be-forgotten hyphen": Death-Knell. Or Death Knell.

Attiro in particolare l'attenzione su quello che viene detto su E.E. Cummings, o e.e. cummings, che nella sua eliminazione quasi totale della punteggiatura, mise in atto una "sanserification" ("senzagrazizzazione"?) del linguaggio. Ecco la prima strofa di "anyone lived in a pretty how town". Il testo completo si può trovare per esempio presso poets.org:

anyone lived in a pretty how town

(with up so floating many bells down)

spring summer autumn winter

he sang his didn't he danced his did

venerdì 5 ottobre 2007

Masculin/femminile

Ecco qui alcuni esempi di sostantivi che in francese e in italiano hanno genere diverso. (Più precisamente: sostantivi francesi che hanno lo stesso significato, lo stesso etimo e diverso genere, rispetto al corrispondente sostantivo italiano). Come si vedrà, qualche volta succede perché derivano da nomi che in latino erano neutri, o aggettivi, e hanno avuto esito diverso nelle due lingue romanze.
  • anecdote
  • annonce
  • approche
  • calme
  • contagion
  • courante
  • dent
  • dimanche
  • fleur
  • flûte
  • jacinthe
  • jade
  • lueur (e altri in -eur: pudeur, rigueur, sueur, vapeur...)
  • mémoire [nel senso di testo scritto]
  • mer
  • pomme
  • planète
  • sauna (anche femminile)
  • soir
  • sphinx
  • vagin
Qualche accademico o simpatizzante ha suggerimenti per ampliare questa lista? O qualche considerazione meno empirica delle mie?

Aggiornamento del 1.2.'09: Aggiunti "courante", "sauna" e "vagin".