mercoledì 7 febbraio 2024

Uno su mille


Sto leggendo l'interessantissimo Fascism. A Very Short Introduction di Kevin Passmore, che conferma l'utilità di queste sintesi, che sono più o meno il corrispondente britannico dei Que sais-je? francesi.

Oltre a fare un riassunto degli eventi storici che portarono all'ascesa dei fascismi del primo dopoguerra e di quelli attuali, si pone il problema di capire come si possa definire il fascismo in generale, di quali tratti permettano di dire che un certo movimento o regime vi rientra o no. La conclusione – in realtà chiarita fin dalle prime pagine – è che non è possibile. Esaminando la situazione in nazioni diverse e spesso anche all'interno di uno stesso movimento, possiamo trovare tratti rivoluzionari e conservatori, elitari e di massa, nazionalismo e internazionalismo e così via. Non sempre, non tutto, anzi, ma abbastanza da rendere pressoché impossibile stilare un elenco di caratteristiche e dire che un movimento è fascista se le presenta tutte e sole.

Ma questo è un blog di pignolerie, non di storia o politica, e quindi qui voglio segnalare solo una citazione curiosa. Mostrando che uno dei tratti di alcuni neofascismi contemporanei consiste nel desiderio di non confondersi con il resto della società, pure più che singole convinzioni o istanze ideologiche, cita Charles Hall, commander della White Aryan Legion, che dice tra l'altro che “portando una croce uncinata sulla pelle o sulla camicia, ci si distingue dal 99,9 per cento della popolazione”.

Ora, intanto questo significherebbe che di simili a lui c'è ancora un millesimo della popolazione, che non è neppure pochissimo. Anzi, gli piacerebbe avere 300.000 co-legionari negli Stati Uniti. (Sì, gli USA sono pieni di gente che pensa cose molto discutibili, ma per molti di loro l'etichetta di “fascisti” sarebbe impropria, se non in un senso molto lato.)

Ma soprattutto, ammesso di voler avere qualcosa che ci distingua da altre 999 persone su mille, e senza aspirare a qualifiche rare o titoli di studio elevati, basta fissare la propria residenza ad Anzio, a Carrara o a Olbia (ognuna delle quali contiene circa un millesimo della popolazione italiana).