Le testate generaliste (Repubblica, Corriere, ANSA) non sono nuove a sparare numeri a casaccio e ad affidare gli articoli di scienza e tecnologia a quello che ne sa di meno in redazione (ammesso che ci si qualcuno che ne sa di più, e ammesso che ci sia una redazione). Immagino che sia uno stagista che, portato il caffè a tutti e scritti gli oroscopi, si dedica a quello che viene subito dopo in ordine di importanza.
Questa notizia di “Ambiente” di RaiNews direi che si piazzi bene, nel panorama attuale delle insensatezze numeriche (percentuali, unità di misura a casaccio etc.) in notizie più o meno di scienza: “Nel 2024 l'Italia ha consumato il 500% delle sue risorse naturali”.
Spesso si capisce almeno che cosa vogliono dire, anche se lo dicono in un modo insensato, ma qui non so proprio che cosa intendano con quel titolone a effetto. Che in tre mesi scarsi l'Italia ha già “consumato” (che a sua volta è un termine fumoso) 5 volte cosa?
Alla lettera c'è scritto che ha fatto fuori tutte le risorse minerarie, i terreni arabili, tutta l'acqua, il vento, il sole etc. che aveva a disposizione, e poi di nuovo altre quattro volte. Visto che non ha senso, a che si riferiscono? A un parametro di riferimento mai specificato? A quello che normalmente consuma in un anno? E non è che il testo dell'articolo aiuti molto, anzi.
E così fioccano gli overshoot day: in pochi mesi (per l'Italia sono cinque) si sono esaurite le risorse rinnovabili che il pianeta è in grado di rigenerare nell'arco di 365 giorni. A maggio 2023 l'Italia aveva già consumato tutte le risorse del 2024. Un aspetto di cui tener conto il prossimo 19 maggio, quando il Belpaese inizierà a bruciare in preoccupante anticipo anche le risorse del 2025.
Che vuol dire “rigenerare” una risorsa? E poi, per un dettaglio almeno numerico che ha un vago senso, si passa alla più completa confusione: a maggio 2023 abbiamo consumato le risorse “del” 2024? E quindi presumibilmente entro ottobre anche già quelle del 2025 per poi attaccare quelle del 2026, no? Ma la frase dopo fa sembrare che invece il tutto si riazzeri magicamente ogni anno.
Tra l'altro, fino al 2022 andava tutto bene?
Infine, il titolo a cosa si riferisce? Le cose continuano a non tornare. Se in cinque mesi del 2023 l'Italia ha “consumato” quella certa quantità imprecisata, per consumarne cinque volte tanto (cioè il famoso 500%), estrapolando allegramente ci dovrebbe mettere 25 mesi, cioè un po' più di due anni, cioè dovrebbe succedere all'inizio del 2025. Quindi forse il titolo doveva essere “Nel 2024 l'Italia avrà consumato...”? Ma mi sa che sono fin troppo misericordioso.
La fonte dovrebbe essere uno studio della prestigiosissima Università degli Studi Niccolò Cusano, di cui non vengono dati gli estremi (e quando mai).