lunedì 26 maggio 2025

Teach yourself Euskera


Forse c'è un motivo se il basco non è una delle cinque lingue più diffuse al mondo.

martedì 13 maggio 2025

La zia di Dossena

Sicuramente i miei 2,5 lettori conoscono bene Giampaolo Dossena, scrittore, giornalista e soprattutto esperto di giochi, ai quali dedicò libri e rubriche su periodici. La zia era assatanata, del 1988, raccoglieva e rielaborava appunto “i giochi che facev[a] su ‘La Stampa’ di Torino”. Dopo la prima edizione edita da Theoria e quella dell'anno successivo per il CDE, Club degli Editori, nel 1990 il libro riapparve in forma riveduta nella BUR.

In una nota alla fine di questa edizione Dossena riporta tra l'altro il testo del risvolto di copertina da lui scritto per le prime due edizioni, che “subì modifiche e tagli redazionali”. È divertente (per il pignuolo) confrontare il testo riportato da Dossena con quello limato dagli editori romani.

Sono state eliminate alcune ripetizioni, evidentemente in nome di quella che il linguista Massimo Palermo chiama “coazione a variare” (nel sottotitolo del suo Tanto per cambiare, dedicato proprio a questo fenomeno). E il bello è che questo succede proprio in una frase in cui la ripetizione era segnalata e chiaramente voluta. Scrive Dossena (corsivi miei per evidenziare la ripetizione quasi anaforica di “forse”):

Alcuni, oggi autori laureati, col tempo e con la paglia diventeranno forse Carneadi, mentre altri, fra i miei oscuri lettori d'oggi e di ieri, entreranno forse nelle antologie scolastiche. Forse non c'è confine tra Poeti e Folla Solitaria. Dico, ripeto «forse» perché non sono il tipo che coltiva pensieri così alti, e forse pensare confonde le idee.

Rielabora l'anonimo redattore (corsivi miei per evidenziare le principali differenze):

Alcuni, oggi autori laureati, col tempo e con la paglia diventeranno forse Carneadi, mentre altri, fra i miei oscuri lettori d'oggi e di ieri, entreranno magari nelle antologie scolastiche. Forse non c'è confine tra Poeti e Folla solitaria. Ripeto «forse» perché non sono il tipo che coltiva pensieri così alti, e poi pensare confonde le idee.

Più che sottolineare esplicitamente il fatto che stava ripetendo, c'è da chiedersi che cos'avrebbe potuto fare, povero Dossena.

L'altra pignoleria è più sottile, una differenza di una singola lettera, che fa pensare che l'anonimo redattore non avesse proprio capito cosa scriveva Dossena e avesse pensato bene di “correggerlo”, piuttosto che sforzarsi di comprendere una parola usata in modo lievemente insolito. Parlando dei giochi che proponeva, Dossena scrive: “Ho riordinato l'anamnesi delle infezioni mentali da me inoculate, con successi a volte epidemici”. Ritenendo i miei 2,5 lettori più svegli di Anonimo Redattore, non spiegherò la metafora, commentando solo che quell'“epidemici” anticipava argutamente la diffusione del concetto e del termine “virale”.

La versione apparsa nelle prime due edizioni capovolgeva quasi il senso, parlando invece di “successi a volte epidermici”...

venerdì 9 maggio 2025

Misuro le ore disuguali su Prisma

Per chi fosse interessato, anche nel numero di maggio 2025 c'è un mio articolo su Prisma Magazine, questa volta sulle meridiane a ore disuguali.

Come era possibile misurare il tempo con una meridiana quando le ore non avevano la stessa lunghezza tutto l'anno ma erano definite come un dodicesimo delle ore di sole, dall'alba al tramonto?

E un mucchio di altra roba interessante, ovviamente.