La mia netta impressione è che "La dolce vità" non sia un refuso: suggerisce l'idea (appunto voluta) di un pezzo di Italia in Francia (cosa che in un certo senso descrive abbastanza bene la Corsica), come a dire che prende il meglio dei due Paesi. E usa l'accento francesizzante in versione bonariamente ironica (à la Carlà, verrebbe da dire).
La mia netta impressione è che "La dolce vità" non sia un refuso: suggerisce l'idea (appunto voluta) di un pezzo di Italia in Francia (cosa che in un certo senso descrive abbastanza bene la Corsica), come a dire che prende il meglio dei due Paesi. E usa l'accento francesizzante in versione bonariamente ironica (à la Carlà, verrebbe da dire).
RispondiEliminaInfatti, Paolo: la mia arguta didascalia voleva suggerire che non fosse un refuso, ma che ci si metta un po' per rendersene conto.
RispondiEliminaQuanto a PRIVE', hai deciso di non infierire per carità d'accento?
RispondiEliminaGli è, IZ, che mi sono reso conto che stava venendo un post monografico sulle “a” accentate, e così è rimasto.
RispondiEliminaTroppo arguta per me, evidentemente...
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