Oh, ogni tanto si legge ancora qualche bella reductio ad Hitlerum nitida, in prima battuta, come si deve!
In due parole: stroncatura di un thriller di cui la recensora dice che è mal scritto, mal costruito, troppo debitore di Thomas Harris, ma soprattutto molto maschilista. In mezzo a commenti di approvazione uno dice «A me la questione del maschilismo sembra secondaria: se proprio devo scegliere, preferisco leggere un romanzo maschilista ma ben congegnato piuttosto che il contrario (dopotutto Bret Easton Ellis, Martin Amis e Michel Houellebecq sono tutti dei gran maschilisti e tuttavia grandi autori)». Ed ecco che gli controbattono (non si sarebbe detto, eh?): «Non per fare polemica, però è come se dicessi che il Mein Kampf è un buon libro nonostante le idee razziste. Ovvio che non può essere così».
(Per il resto non so niente del libro, né della recensora, né dei commentatori. Potete trovare tutto qui, se vi interessa.)
Nessun commento:
Posta un commento