Sulla prima pagina del Tuttolibri di sabato scorso, il 3 novembre, Nico Orengo "fulmina" l'exploit dell'artista costaricano Guillermo Habacuc Vargas che, a mo' di opera d'arte concettuale, avrebbe lasciato morire pubblicamente di fame un cane. Perché l'Accademia de' Pignuoli se ne occupa?
Prima di tutto, per fortuna, la notizia è infondata, come spiega dettagliatamente Paolo Attivissimo nel suo impagabile blog in cui si occupa, tra l'altro, di mostrare l'infondatezza di molte "bufale" divulgate via rete. Il cane era in realtà tenuto legato a una corda tre ore al giorno per tre giorni e nutrito regolarmente, e l'installazione voleva appunto richiamare l'attenzione sulla violenza sugli animali, ma c'è riuscita fin troppo bene...
In secondo luogo, e qui l'AdP è più appieno nel suo campo, Orengo parla del cane "a cui è vietato dargli da mangiare [...] ma non di assistere alla sua [...] agonia". Il cane è vivo, la sintassi un po' meno.
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