giovedì 8 novembre 2007

I vicer...

Si vedono in giro i cartelloni che pubblicizzano l'imminente uscita di I vicerè, il nuovo film di Roberto Faenza, tratto "da un romanzo censurato per oltre 100 anni".

L'occhio del pignuolo è attratto da quei "vicerè" scritti in caratteri cubitali, e si chiede se abbiano qualcosa in comune con i "viceré" che in vari tempi e luoghi hanno sostituito i re.

E poi, nell'elegante locandina, in cui oltre al titolo compaiono i nomi del regista e dei principali interpreti e varie parole-chiave come "autobiografia", "Italia", "nazione", "affari nostri", non si potevano inserire magari anche le parole "De Roberto"?

P.S. Vedo ora che nel Dizionario delle opere e dei personaggi della Bompiani viene usato l'accento grave, ma non nella Garzantina, nel dizionarietto "Gli scrittori italiani" della Zanichelli o altrove. C'è forse qualche giustificazione per la grafia non standard?

3 commenti:

  1. Salve Daniele,
    chi meglio di me, autore della locandina, del complesso identitario e del sito, può rispondere alla tua Piguoleria...!?
    Vorrei innanzitutto ringraziarti per i commenti positivi sulla locandina, frutto di un complesso percorso di studio grafico, semiotico e comunicativo, nonchè di Pignuolerie varie...!
    E quindi arriviamo a tuo dubbio:
    il rimando al nome e all'opera originale di De Roberto è proprio lì, nell'accento finale!
    Infatti il titolo presenta l'accento grave in finale di parola proprio nel rispetto della consuetudine grafica di Federico De Roberto ("I Vicerè", 1894)

    Questa volta hai preso un Pignuolo :D
    Un saluto e complimenti per il blog


    Edoardo Campanale | art director

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  2. Grazie per la delucidazione: sono sempre contento di imparare qualcosa! Cerco di salvarmi in corner grazie a quel post scriptum in cui annoto che nel Dizionario della Bompiani si usa l'accento grave, il che mi aveva fatto sospettare che tutto sommato potesse trattarsi di una peculiarità di De Roberto, come per Giosue/Giosuè Carducci.

    Grazie ancora a Edoardo,
    Daniele

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  3. Il caso dei vicerè non è unico: la parola "ahimè" viene riportata dal Dop con l'accento grave. Evidentemente la tendenza verso l'apertura delle vocali accentate in fine di parola non vale solo per la "o".

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