Consiste in questo: nel prendere il libro più vicino (non il più bello, il più significativo, quello che si sta leggendo in quel momento, ma proprio il più vicino mentre si scrive), aprirlo a pagina 56 e copiare nel proprio blog - o nei commenti al blog che si sta leggendo, o dove si crede - la quinta frase.
Ed ecco qui:
Esiste perfino un'opzione dell'interprete Python in modalità a riga di comando (-t) che visualizza dei warning nel caso in cui venga impiegata un'indentazione mista.
Si tratta, come è facile intuire, di un manuale del linguaggio Python (Marco Beri, Python, edito dalla Apogeo). A parte un paio di anglismi di troppo, questa frase e lo spirito in generale del Python sono piuttosto consoni all'Accademia.
La sintassi del Python incoraggia e a tratti impone una pignoleria sintattica, trasformandola in semantica: cicli, definizioni di funzioni e simili devono essere segnalati facendo rientrare le righe che li descrivono, ed è solo la fine di questa rientranza che indica dove finisce il ciclo etc.
Così, per esempio, scrivere:
è diverso da scrivere:
Nel primo caso l'assegnazione "b = b+1" è interna al ciclo, e viene eseguita dieci volte; nel secondo caso, solo una, fuori dal ciclo.
"Nothing could stop this huntress of the diminutive plains".
RispondiEliminaI Was Told There'd Be Cake, essays by Sloane Crosley
Da buon pignuolo pur'io, mi può ella dire dove sta il secondo anglismo (essendo acclarato che il primo è "warning") ?
RispondiEliminaLa ringrazio.
:D
Ciao Marco (se come penso sei l'autore del libro e se come penso posso darti del tu). Il secondo anglismo effettivamente è più una pedanteria che un'onesta pignoleria. "Indentazione" è un calco dall'inglese: in ambito tipografico, l'"indentation" corrisponde in italiano alla "rientranza" o "rientro".
RispondiEliminaMa, ripeto, mi rendo conto che è una pedanteria al limite del tollerabile, e sarebbe donchisciottesco combattere con le formattazioni al posto delle inizializzazioni o con i settaggi al posto delle impostazioni!
Carissimo Daniele,
RispondiEliminahai azzeccato su tutta la linea: quel libro l'ho scritto io e mi DEVI dare del tu (sono in quell'età di mezzo in cui se cominciano a darti del lei ti deprimi all'inverosimile).
Caspita, devo dire che anche su "indentare" hai ragione. Ho disperatamente cercato il modo di controbattere ma a tutt'oggi indentare non ha ancora acquisito il significato che oramai tutti gli diamo in campo informatico:
C'è anche da dire che "rientare il codice" davvero non è comprensibile. Diciamo che avrei dovuto italicizzare il termine per connotarne l'anglismicità :-)
Ciao.
Marco.
Ho tentato anch'io di prendermi un meme, ma sono incappato in un problema che voi Pignuoli saprete senz'altro risolvere: il libro piu' vicino a pagina 56 possiede una sola frase, la prosecuzione della frase di pagina 55; infatti ci sono solo tre righe di testo, il resto della pagina e' occupato dal contenuto di una nota. Per di piu' questa nota ha la seguente strutture "Per una analisi della definizione della fattispecie cfr. [segue lista di indicazioni bibliografiche]. Per quanto riguarda la dottrina italiana in tema di swap cfr. [segue lista di indicazioni bibliografiche]". La nota prosegue in realta' a pagina 57. Mi rammarico ma e' cosi', dunque sono immune al meme? Il libro sotto quello (e' una pila di cinque) e' invece un manuale Java e avrebbe prodotto un output simile a quello indicato nel post...
RispondiElimina@Marco: Complimenti per il manuale di Python! Sono d'accordo anch'io, nonostante la pignoleria, che qualche volta il rimedio è peggiore del male. In certi casi cerco di riformulare la frase in modo da usare meno anglismi possibile. Ma siamo uomini di mondo, e poi le parole nuove nascono anche così (perché si dicesse "bistecca" qualcuno deve aver usato e italianizzato "beef steak"!).
RispondiElimina@Paolo: Spero proprio che tu sia immune a questo meme e ad altri ben più nocivi che girano, ma se lo vuoi contrarre a tutti i costi, direi che la soluzione migliore consista nel considerare come "quinta frase" la quinta che inizi a pagina 56, e proseguire l'enumerazione nelle pagine successive se a pagina 56 iniziassero meno di cinque frasi (analogamente a come fa, se non erro, Knuth in "3:16", in cui analizza il sedicesimo versetto del terzo capitolo di ogni libro della bibbia). Con lo stesso criterio, passerei al secondo libro più vicino (ma contando le pagine come se fosse il seguito del libro precedente) nel caso che il primo libro non arrivi a pagina 56 o il conteggio delle frasi non finisca entro la fine del primo libro.
L'algoritmo ha termine perché al mondo ci sono libri per almeno 56 pagine e cinque frasi a partire da esse (dimostrazione: per semplice
ispezione del manuale di Python summenzionato).
Un accademico ha però fatto correttamente notare che non è mai stata propriamente definita la distanza rispetto a cui considerare il libro più vicino. Se consideriamo la metrica euclidea, il libro più vicino potrebbe trovarsi a casa di qualcun altro...
imparato molto
RispondiEliminanecessita di verificare:)
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