lunedì 13 gennaio 2020

Incredibile davvero

Alcuni mesi fa ho letto L'incredibile cena dei fisici quantistici di Gabriella Greison, che mi era stato regalato, e alcune cose non mi avevano convinto. Avevo scritto all'autrice, ma chissà se l'indirizzo era quello giusto; comunque non ho mai ricevuto risposta. Giro qui il grosso di quello che avevo scritto. Magari qualcun altro può confermare o correggere qualche mia osservazione. Aggiungo qui tra parentesi graffe alcuni chiarimenti che non erano necessari nella lettera all'autrice e ometto i problemi puramente tipografici.

ho letto la sua “Incredibile cena” partendo con le migliori aspettative ... ma purtroppo mi ha molto deluso. Alcuni dei motivi sono, ovviamente, puramente soggettivi: l'ampio spazio che lei dedica a se stessa, l'eccessivo (per me) attardarsi su tic, stranezze e pettegolezzi relativi ai fisici (capisco l'esigenza di renderli umani, ma di qualcuno rischia di rimanere solo questo); l'andare continuamente avanti e indietro fra presente (della narrazione), passato e futuro, che non mi sembra aiuti molto la comprensione. Ma, ripeto, queste sono opinioni personali e sicuramente altri lettori apprezzeranno tutte queste cose.
   Quello che invece trovo grave è l'ampia quantità di errori oggettivi, punti poco chiari, anacronismi e refusi che affollano il libro. ... sono dell'opinione che un libro, o qualunque altra cosa, vada stimato in base a ciò che ha di buono e non alle inevitabili imperfezioni. Ma qui i ripetuti intralci alla lettura erano tali che ho fatto fatica ad arrivare in fondo.
   Ho appuntato qua e là qualche problema, tutt'altro che sistematicamente:

* Citazione in epigrafe erroneamente attribuita a Einstein (cf. Di Maio). {Si tratta della classica citazione inventata “Tutti sanno che una cosa è impossibile. Poi arriva uno che non lo sa e la fa”.}
* 69, -11: “c'era la guerra”: quale, nel 1905-09?
* 96-7:  Heisenberg/Heinsenberg: quale delle due citazioni è di Heisenberg, e di chi è l'altra?
* 97: La vicenda accademica di Heisenberg è narrata in modo confuso (si iscrive all'università, poi diventa docente, poi si iscrive di nuovo, poi scopre la fisica atomica prima di cominciare gli studi...).
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* 134, 4: I primi aviogetti nel 1927?
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* 182, -6: sciatore > oscillatore; e vari altri problemi nel discorso di Bohr, che non è né una trascrizione/traduzione letterale, né un riassunto...
* 187, 11-14: In realtà Fermi da adulto disdegnava le letture non attinenti ai suoi studi; è solo che aveva una buona memoria e si teneva strette le letture dei classici fatte a scuola. {Si diceva che Fermi era un “grande amante della letteratura”, cosa notoriamente falsa.}
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* 165, 13 e 194, -1: herr [che dovrebbe essere scritto maiuscolo, e comunque semmai Professor, Doktor...]
* 198: Einstein menziona anacronisticamente le forze nucleare debole e nucleare forte (nel caso di quest'ultima, in anticipo di decenni) e il problema della loro unificazione.
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* 200, -1: Che senso ha “Sausage Party”, in maiuscolo e in inglese? Non è che fosse un nome speciale: significa solo che facevano grandi mangiate di würstel. {Si parlava dei Würstel-Abende di Schrödinger.}
* 215, -15: “disisntregato” (ci sono vari refusi, come se il libro fosse stato scritto di getto – solo qualche esempio a caso: 120: sprono; 246: motiviazioni; 247: controccorrente; accenti mancanti in parole francesi, concordanze mancate... – ma cito questo perché è simpatico e ha un'interessante vicinanza con “stregato”)
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* passim: il curioso uso di “documento” per indicare gli articoli scientifici.
* La bibliografia ha vari problemi: a volte l'editore è indicato prima del luogo di edizione, a volte dopo e a volte per niente; a volte è indicata l'edizione originale e a volte quella italiana; l'uso dei corsivi e il modo di indicare gli autori non sono coerenti etc.

1 commento:

  1. Purtroppo, come avrai avuto modo di toccare con mano, nell'editoria italiana la qualità non è più premiata

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