Che cos'hanno di speciale questi versi? La risposta nel primo commento, per chi ha voglia di provare a pensarci.
Te saluto, alma Dea, Dea generosa,
O gloria nostra, o veneta regina!
In procelloso turbine funesto
Tu regnasti secura: mille membra
Intrepida prostrasti in pugna acerba.
Per te miser non fui, per te non gemo,
Vivo in pace per te. Regna, o beata!
Regna in prospera sorte, in pompa augusta,
In perpetuo splendore, in aurea sede.
Tu serena, tu placida, tu pia,
Tu benigna, me salva, ama, conserva!
Come avrete capito, si tratta di un testo che funziona tanto in italiano quanto in latino. SI deve a Mattia Butturini (1751-1817), latinista e grecista presso l'Università di Pavia. Si dice che lo abbia composto per scherzo, ancora al ginnasio, dovendo comporre dei versi in latino.
RispondiEliminaUn altro testo con la stessa caratteristica è il “Salve Regina” di Anacleto Bendazzi, ben noto a chi apprezza amenità ludolinguistiche: https://latin.stackexchange.com/questions/12661/a-poem-that-works-in-both-latin-and-italian
infatti io conoscevo il Salve Regina bendazziano (ma avevo capito che anche questo era latino :-) )
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