Se non si è George Steiner, è difficile parlare bene dei libri belli scrivendo qualcosa di nuovo e interessante, è fin troppo facile parlare male dei libri brutti, e non ha molto senso parlare male dei libri belli: cercherò di fare quello che rimane.
- Ci sono momenti di Seta in cui Baricco sembra dimenticarsi per qualche riga, e magari anche per un'intera pagina, di essere Baricco, e ti prende. Quasi non ti molla più. Anche tu ti dimentichi che è Baricco. Lui. Sembra quasi un altro. Ma poi si ricorda di tutte le peculiarità della sua prosa e ci si riaggrappa come un trapezista che è arrivato dall'altra parte del suo breve volo.
- Non sono particolarmente esperto della storia del Giappone e, pur sapendo del suo isolamento quasi assoluto fino a Ottocento inoltrato, ho trovato efficace la scena che descrive l'arrivo delle navi a vapore statunitensi nella baia di Yokohama:
I giapponesi non avevano mai visto prima una nave capace di risalire il mare controvento.
- La lettura di Seta è un prerequisito per quella di Setola, la parodia firmata "Leandro Barocco" (che è in realtà il poligrafo Giovanni Arduino).
- Se si è compulsivi e si annotano e contano i libri letti (pratica che chi scrive sconsiglia vivamente!), Seta permette di incrementare rapidamente e senza sforzo le proprie statistiche.
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