A voler intervenire, non dico ogni volta che si vede qualcosa di sbagliato, ma anche solo una volta su mille, ovviamente non si finisce più, e anzi neanche si comincia (come ben ricorda xkcd).
Ma ogni tanto si può fare. In una Feltrinelli di Roma, nell'espositore in cui i librai consigliano qualche libro ai clienti, uno dei titoli mostrati era La sovrana lettrice di Alan Bennett, consiglio che condivido pienamente. Condivido un po' meno il fatto che la "scrittrice" dia della regina d'Inghilterra "un immagine" insolita...
(Per curiosità, l'atto di guerriglia pignuola è consistito solo nel far notare la questione al banco delle informazioni.)
Mi accorgo ora che la stessa segnalazione è presente anche sul sito della Feltrinelli (si veda sotto "La nostra opinione"), e allora mi sento autorizzato a riportarla per esteso (un conto è se l'avesse scritta qualcuno cinque minuti prima sovrappensiero, e un conto è se qualcuno l'ha scritta, qualcuno l'ha riprodotta, qualcuno l'ha messa in rete, qualcuno l'ha trasmessa alle Feltrinelli di tutta Italia e così via...). Se non si legge, il testo dice "Dalla penna di una scrittrice brillante un immagine particolare e divertente della vita della regina d' Inghilterra."
(E sorvolo sull'ennesimo abuso dell'aggettivo "particolare".)
domenica 25 gennaio 2009
martedì 13 gennaio 2009
Musulmani o indù?
Segnalo ai miei 2,5 lettori un interessante appunto a proposito della versione italiana del film The Millionaire di Danny Boyle. (Consiglio anche i commenti all'articolo, che aggiungono utili osservazioni e ipotesi, nonché qualche altra pignoleria non direttamente correlata ma interessante.)
giovedì 8 gennaio 2009
Cybook
Ho avuto a disposizione per alcuni giorni un Cybook Gen 3, un lettore di ebook a inchiostro elettronico messo gentilmente a disposizione dalla Simplicissimus Book Farm che distribuisce questo e altri apparecchi, produce ebook e altro.
Nel complesso sono molto soddisfatto della prova.
Come tutto nella vita, il Cybook ha pregi e difetti: più nello specifico, fa poche cose molto bene a differenza, per esempio, di un oggetto come l'iPhone, che ne fa molte ma quasi nessuna in modo perfetto (come macchina fotografica ha una risoluzione non eccelsa, come lettore di ebook ha uno schermo piccolo e non molto adatto e così via).
L'inchiostro elettronico è effettivamente un supporto ottimo per leggere, non stanca gli occhi ed è più o meno nitido come un testo stampato su carta riciclata. Il formato, circa 12 cm di altezza per 9 di larghezza, è adatto per leggere file che possono essere riimpaginati (file di testo, html, in special modo mobipocket), ma un po' meno per file .pdf pensati per un foglio A4. Li si riesce a leggere, soprattutto se li si orienta in modo che la larghezza del foglio sfrutti l'altezza dello schermo, ma rimpicciolendo l'immagine o muovendosi in giro per la pagina.
D'altronde è un problema pressoché insormontabile: se lo schermo è sufficientemente grande da accogliere comodamente un A4, non sarà abbastanza piccolo da poter essere usato facilmente in piedi sulla metropolitana o la sera a letto (due occasioni in cui mi capita spesso di leggere).
Dunque, per leggere testi riimpaginabili (e quindi in cui non hanno particolare importanza l'impaginazione, tabelle, formule) funziona benissimo: ho letto comodamente e piacevolmente due libri di Cory Doctorow e pezzi e bocconi di altre cose.
L'uso dei tasti e delle varie funzioni non è perfetto, ma è nel complesso comodo e ci si abitua presto. L'aspetto è un po' "plasticoso", ma suppongo che in alternativa avrebbe dovuto essere o molto più pesante o molto più costoso. Così com'è pesa meno di due etti e sta in una mano.
Nel complesso, ripeto, quello che fa lo fa bene: penso che il fattore principale che possa far decidere se comprarlo o no sia nella disponibilità in formati "comodi" di libri e testi che interessano. Soprattutto se si sa l'inglese, c'è a disposizione tutto l'archivio Gutenberg, la "free library" della Baen, appunto i libri di Doctorow e di molti altri autori che mettono a disposizione gratuitamente le proprie opere (e mi sto limitando ai testi che si possono ottenere gratuitamente legalmente). In italiano, c'è soprattutto il progetto Liber liber, gli ebook della Simplicissimus e altro. Direi che ora come ora sia di gran lunga più facile girare per questi e altri siti e vedere che cosa c'è che possa interessare, che non avere in mente un libro che si vuol leggere e trovarlo in forma digitale.
Quindi, caveat lector, il quale saprà ben lui che cosa vuole leggere.
martedì 6 gennaio 2009
Blu
Mi sono reso conto solo qualche giorno fa, dopo cinquant'anni, di un dettaglio relativo a Nel blu dipinto di blu (nota meno propriamente anche come Volare). Quando chi ci sta parlando ci descrive le sue sensazioni di "Volare / Cantare / Nel blu / Dipinto di blu", non sta dicendo pleonasticamente che il blu è dipinto di blu. Ci sta dicendo che lui, dipinto di blu, vola nel blu!
Forse lo sapevano tutti, anche perché nei versi precedenti ci racconta che "mi dipingevo le mani e la faccia di blu". Io l'ho capito solo ascoltando alla radio una versione cantata da una donna (Rita Pavone?), in cui si dice "...nel blu dipinta di blu".
Forse lo sapevano tutti, anche perché nei versi precedenti ci racconta che "mi dipingevo le mani e la faccia di blu". Io l'ho capito solo ascoltando alla radio una versione cantata da una donna (Rita Pavone?), in cui si dice "...nel blu dipinta di blu".
venerdì 2 gennaio 2009
È morto Westlake
Questa non è una pignoleria. È morto qualcuno per cui mi dispiace davvero: Donald E. Westlake, un grande scrittore.
Fu autore per lo più di gialli che variavano dal crudo realismo delle storie del professionista del crimine Parker, firmate con lo pseudonimo di Richard Stark, alle vicende umoristiche di Dortmunder e degli "ineffabili cinque". Sono tutte storie ben congegnate e di piacevole lettura.
Ho appreso la notizia dal blog della casa editrice Tor; qui c'è il necrologio del New York Times.
Come Jo Walton della Tor, anch'io non mi rassegno.
Fu autore per lo più di gialli che variavano dal crudo realismo delle storie del professionista del crimine Parker, firmate con lo pseudonimo di Richard Stark, alle vicende umoristiche di Dortmunder e degli "ineffabili cinque". Sono tutte storie ben congegnate e di piacevole lettura.
Ho appreso la notizia dal blog della casa editrice Tor; qui c'è il necrologio del New York Times.
Come Jo Walton della Tor, anch'io non mi rassegno.
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