lunedì 28 novembre 2011

Traduttori traditori III

Rinverdisco dopo tanto tempo (vedi la prima e la seconda puntata) la rubrichetta di segnalazione di errori di traduzione (e, sì, “traduttore traditore” è un modo di dire idiota; e, sì, non sono i singoli errori la cosa importante, chiunque può avere una svista; e, sì, ci si diverte con poco).

Questo lo apprendo dal grande musicologo Roman Vlad e da Strawinsky, il suo libro su Igor Stravinskij. La grafia adottata da Vlad nel titolo è quella alla tedesca, preferita dalla famiglia del compositore russo. Considerando poi che il nostro era di origini polacco-lituane (Strawiński) e che visse successivamente in Francia e negli Stati Uniti, la questione della grafia del suo nome, a cominciare da come lo scriveva egli stesso, merita un'appendice apposita nel libro di Vlad.
Gli Strawiński furono una famiglia illustre, cui appartennero personaggi storici nella storia polacca. Il compositore stesso, nel libro-intervista Expositions and Developments, raccontò le ricerche genealogiche svolte in merito. A un certo punto ricorda che un suo lontano parente, “Stanislav, fu famoso nel XVIII secolo quale membro della Confederazione di Bar che organizzò il fallito rapimento di Stanislao Augusto”.
In una nota Vlad spiega che la Bar da cui prese nome questa confederazione era una città della Podolia, oggi in Ucraina, che a sua volta fu chiamata così in onore della regina polacca Bona Sforza, sposa di Sigismondo I e originaria di Bari.
Ma - e finalmente vengo al punto - Vlad segnala anche di essersi discostato dalla traduzione italiana di Expositions and Developments perché “non è scevra di qualche imprecisione e soprattutto di un curioso errore per cui i «Bar confederates» di cui parla Stravinsky alla p. 49 di Expositions [...] diventano «i congiurati dell'Ordine degli avvocati»”.

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