giovedì 14 luglio 2011

mercoledì 13 luglio 2011

Piattezza

Leggo solo oggi, sul Tuttolibri di sabato 2 luglio, una “scheda” su un nuova edizione di Flatlandia di Abbott.
Non offenderò i miei 2,5 lettori ricordando loro che, sotto le vesti di una storia i cui personaggi principali sono poligoni bidimensionali, si tratta - oltre che di un divertissement godibile di per sé - di una satira della società vittoriana, con la sua rigida divisione in classi (che qui corrisponde alla diversa considerazione di cui godono poligoni con numeri di lati diversi) e il suo sessismo (in Flatlandia le donne sono segmenti unidimensionali, e quindi con il numero minimo possibile di lati, e per giunta obbligate per legge a ancheggiare, altrimenti da davanti sarebbero quasi invisibili e pericolosissime).
Bene: la persona che ha curato queste schede deve essere vittima di un po' di confusione e di una buona dose di avversione per la matematica, perché secondo lei Flatlandia è “una sintesi in chiave satirica di come l'arido mondo matematico possa essere capovolto grazie all'introduzione di un elemento umano. Un'allegoria divertente contro i dogmi matematici e un materialismo spinto alle conseguenze estreme”.
Non so voi, ma a me sembra analogo a dire che la Commedia di Dante è una satira contro gli enormi buchi conici nel terreno...

martedì 5 luglio 2011

I Am Hyperspace, and So Can You

Quelli tra i miei 2,5 lettori che conoscono il mio amico Davide Castelvecchi sapranno anche che, in qualità di redattore di Scientific American, ha cominciato a tenere una rubrica-blog di matematica divulgativa, “Degrees of Freedom”.

Chi non lo conosce, sappia che è un tipo in gamba che, dopo essersi laureato in matematica (come me, alla Sapienza) e aver preso un PhD, sempre in matematica, è diventato un apprezzato giornalista scientifico. E ora, andate a leggerlo!