giovedì 15 settembre 2016

Il Fertility Day, i diritti delle donne e Isaac Asimov

Sulla questione imbarazzante (per il Ministero della salute) del “Fertility Day” e sul ritorno al passato che adombra, con l’esaltazione del ruolo della donna-come-madre, è stato detto molto, dall’approfondito al faceto, e non avrei bisogno né voglia di aggiungere qualcosa, se non mi fossi accorto che una lettura in tutt’altro ambito, e che si richiama a uno scritto del 1964, parla proprio di questo.
Quell’anno, in occasione dell'Esposizione Universale a New York, il New York Times chiese a Isaac Asimov un articolo con le sue previsioni per il cinquantennio successivo. Adesso che abbiamo superato il 2014 possiamo divertirci a vedere quanto colse nel segno, tenendo presente che le previsioni di questo tipo valgono quel che valgono e che Asimov lo sapeva più di tanti altri: l’ha fatto Kim Stanley Robinson in un articolo appunto del 2014.

Torniamo al “Fertility Day”: oltre a previsioni sul mondo del lavoro o su singole invenzioni, Asimov paventa, come principale problema per i decenni successivi, l’incremento demografico e prefigura che ci sarebbe stata «a worldwide propaganda drive in favor of birth control by rational and humane methods and, by 2014, it will undoubtedly have taken serious effect. The rate of increase of population will have slackened—but, I suspect, not sufficiently» («una propaganda a livello mondiale a favore del controllo delle nascite con metodi razionali e umani e, entro il 2014, avrà avuto sicuramente effetti significativi. Il tasso di crescita della popolazione sarà diminuito ma, sospetto, non a sufficienza»).

Robinson commenta:
So when he predicts, or calls for, a “rational and humane” method of birth control, what does he mean?  Obviously not the Chinese one-child policy, or any other top-down command from above; that’s why he added the word humane. I think his description suggests he is predicting, or calling for, a social phenomenon or movement he doesn’t have a name for.  Only in the years since have we learned that the method or movement he is attempting to describe is women’s rights and women’s prosperity. 
I say this because the legal empowerment of women has been the “rational and humane method” that has reduced population growth the most since 1964. Wherever women’s rights are solid and secure, the birth rate hovers right at or below the replacement rate (2.2 children per woman), and in countries where women’s rights were rapidly expanded, as in Thailand and Indonesia, the birth rate dropped dramatically in a single generation.  It’s now a demographic fact: women’s rights lower the birth rate.
(«Quindi quando prevede, o auspica, un metodo “razionale e umano” per il controllo delle nascite, che cosa intende? Ovviamente non la politica cinese di un figlio per coppia né altre imposizioni dall’alto: per questo usa la parola “umano”. Penso che in base alla sua descrizione preveda, o auspichi, un fenomeno o movimento sociale che non sa ancora come chiamare. Solo nel corso degli anni avremmo appreso che il metodo o movimento che cerca di descrivere sono i diritti delle donne e il benessere femminile. / Lo affermo perché l’acquisizione di potere da parte delle donne è stata il “metodo razionale e umano” che più ha ridotto la crescita della popolazione dal 1964. Ovunque i diritti delle donne siano solidi e assicurati, le nascite corrispondono al tasso zero di crescita (2,2 figli per donna) o meno, e nelle nazioni in cui i diritti delle donne si sono ampliati rapidamente, come la Tailandia e l'Indonesia, il tasso delle nascite è sceso drasticamente nel giro di una generazione. Ormai è una verità della demografia: i diritti delle donne abbassano il tasso delle nascite.») [Corsivi miei.]

Offenderei il lettore se esprimessi esplicitamente le ovvie deduzioni logiche.

2 commenti:

  1. Il vero guaio è che #fertilityday ha (immagino scientemente) mischiato due cose diverse, delle quali la prima (sapere quando è meglio fare figli se vuoi farli) dovrebbe far parte dei diritti di uomini e donne.

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    1. Sacrosanto: un buon ministero della salute dovrebbe informare e aiutare chi vuole avere figli a farli, chi non vuole a non farli, e chi non ha le idee chiare a chiarirsele.

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